Un tema assai caro a chi frequenta la scena kinky è quello delle red flags, o bandierine rosse. Le red flags sono tutti quei comportamenti che segnalano o ci fanno sospettare di trovarci in una situazione piuttosto rischiosa e da cui sarebbe bene fuggire. Per i fisioterapisti (categoria di cui faccio parte) le red flags sono condizioni cliniche identificabili attraverso un’anamnesi accurata, che permette di capire se il paziente che stiamo valutando soffre di un problema fuori dal nostro campo di competenza. Non importa che tu sia un fisioterapista o un kinkster: l’importante è che se vedi una red flag cominci a correre!
Correre, ma verso cosa?
Le green flags, o bandierine verdi, sono segnali che ci indicano che la strada è ragionevolmente sicura. Un elenco completo non è pensabile. Tuttavia, i punti che seguono dovrebbero essere utili per orientarti nel magico mondo della sessualità atipica (e della sessualità in genere). Ti auguro buona lettura, e ti ricordo inoltre che puoi scrivermi per domande, dubbi o perplessità.
1. Consent is the new black
Non si può discutere di green flags senza parlare di consenso. Un atteggiamento sano enfatizza il consenso. Spesso, è proprio l’enfasi sul consenso che ti permette di fare una scrematura già dalle primissime interazioni, specialmente online, ma non solo. Non è così raro nei forum o sui social essere contattati da soggetti che ti si rivolgono subito con nomignoli degradanti (schiavo, troia, cagna) oppure con titoli onorifici (padrona, maestro, dea). Una domanda che mi viene fatta spessissimo è questa: sono stata contattata1 da un tizio che mi ha ordinato di dargli del lei… è normale? La risposta è no. Infatti, le persone vengono prima dei ruoli. Se questo concetto è chiaro alla persona con cui stai interagendo, complimenti: hai davanti la tua prima bandierina verde.
2. La potenza è nulla senza controllo
Il consenso non basta. Dare la priorità alla sicurezza è un imperativo categorico. Specie in contesti BDSM, sicurezza vuol dire attenzione per i dettagli e consapevolezza delle proprie capacità. Non possiamo essere specialisti in tutto, e chi sventola la bandierina verde è in grado di ammetterlo con candore, senza abbarbicarsi dietro l’immagine austera del master infallibile, della regina delle masochiste o di altre figure da bestiario mitologico. Non c’è niente di male nel riconoscere i propri limiti, anzi: è il primo passo per negoziarli e, se lo si vuole, superarli.
3. La pazienza è la virtù dei kinkster
È insolito che una green flag sia sventolata con foga. É più facile, se si tratta davvero di una bandierina verde, che la persona con cui ti confronti non ti metta fretta e non apprezzi che tu gliene metta. Al tempo stesso, manifesterà una placida curiosità non solo per i tuoi gusti, ma anche e in primo luogo soprattutto per la tua personalità, le tue aspirazioni e i tuoi vincoli. Non sarà giudicante, ma nemmeno farà panegirici per dimostrare ad ogni costo che siete compatibili. Non sarà insistente, e non reagirà al disaccordo con modalità passivo-aggressive.
4. Da grandi poteri…
Nel BDSM più che in altre espressioni della sessualità, il rapporto si regola nella cornice di uno scambio di potere. E da grandi poteri derivano grandi responsabilità2. Una green flag consiste proprio nel sapersi fare carico delle proprie parole e delle proprie azioni, e del proprio passato. Una persona che ammette gli errori commessi dimostra grande maturità. Bene raro e prezioso. A volte, responsabilità significa anche avere la fermezza di dire no quando si avrebbe la voglia di dire sì. Rimandare una sessione a lungo attesa perché senti che c’è qualcosa che non ti quadra non fa di te una persona debole. Al contrario, una persona debole corre o, peggio, fa correre ad altri rischi evitabili, che solo per fortuna non si realizzano.
5. Chiarezza
Il primo assioma della comunicazione secondo Watzlawick è che non si può non comunicare. È anche vero, però, che alcune persone sono più competenti di altre quando si tratta di comunicazione, e che talvolta fiumi di parole non fanno che rendere la conversazione più torbida. Se esiste una green flag numero zero, forse è proprio l’abilità nell’esprimere in modo efficace e onesto ciò che si prova. E intendiamoci bene su questo punto: non è che sia sempre possibile essere chiari. A volte è impossibile, perché in primo luogo noi non abbiamo le idee chiare. Ciò non implica però che non si possa essere onesti: anche dire in modo sincero di non avere ancora le idee chiare su qualcosa può essere considerata una bandierina verde, soprattutto a paragone con l’alternativa: fingere di avere le idee chiare quando in realtà si è confusi, ma non si vuole fare brutta figura o lasciar sfumare un’occasione.
Quali altre green flags ci sono secondo te?
1Uso il femminile di proposito perché la domanda mi è stata fatta quasi sempre da donne.
2Non è detto che il potere sia nelle mani della parte dominante, ma la questione è complessa.